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Intervista a Giacomo Cocci sulla rivista Horizonte

Sul mensile Horizonte l’intervista a Giacomo Cocci su automazione e sostenibilità!

Qui la traduzione:

Fondata nel 1978 come piccola officina meccanica in Italia, Cocci Luciano Srl si è evoluta fino a diventare leader internazionale nella progettazione e produzione di macchinari per la coltivazione, la lavorazione e il confezionamento dei molluschi. Oggi, sotto la guida di Giacomo Cocci, l’azienda guida la modernizzazione del settore con soluzioni tecnologiche incentrate su automazione e sostenibilità, in un contesto caratterizzato da sfide ambientali e dalla necessità di adattare il modello produttivo.

  • Cocci Luciano Srl nasce nel 1978 come piccola officina meccanica. Come sono stati gli inizi e come si è evoluta l’azienda fino a diventare un punto di riferimento internazionale nel settore dei molluschi?

L’azienda è stata fondata da mio padre, Luciano Cocci, che ha iniziato come fabbro, realizzando strutture in ferro. In quegli anni, i primi pescatori di vongole e vongole veraci in Italia gli chiedevano di aggiustare o riparare i loro macchinari, che all’epoca erano realizzati interamente in ferro. Intuendo il potenziale di miglioramento, decise di riprogettarli in acciaio inox e di crearne versioni più efficienti. Nacque così la prima macchina per la selezione dei molluschi. Da lì, l’azienda si è specializzata in macchinari per il settore delle cozze e, successivamente, per il confezionamento e la lavorazione dei molluschi. Quello è stato il punto di partenza di tutto.

  • Nel corso degli anni avete accompagnato lo sviluppo della molluschicoltura e della sua trasformazione in Italia. Come è cambiato il settore da allora?

Il settore è cambiato molto e, allo stesso tempo, mantiene una certa inerzia. Gli operatori più piccoli continuano a lavorare con una mentalità molto tradizionale.

I piccoli produttori stanno diventando artigianali, mentre quelli più grandi si stanno trasformando in vere e proprie imprese, investendo nella modernizzazione. Cerchiamo di supportare questo processo automatizzando i nostri impianti e migliorando la presentazione dei prodotti, ad esempio passando dai molluschi in retina a quelli in vaschetta. Prima c’erano molti piccoli operatori; ora sono meno numerosi, ma più grandi e organizzati. Anche noi ci siamo evoluti da azienda artigianale ad azienda più industriale e strutturata.

  • Quali sono, secondo te, le principali sfide che la coltivazione dei mitili italiana deve affrontare oggi?

L’innovazione aiuta, senza dubbio. La sfida principale è l’ambiente. È, e sarà, un problema enorme per il futuro, sia per le vongole che per le cozze. In Italia, ad esempio, abbiamo sofferto molto a causa del granchio blu, una specie invasiva che ha distrutto gran parte degli allevamenti di vongole. Inoltre, l’aumento della temperatura del mare – che in estate può raggiungere i 31 o 32 gradi Celsius – sta causando morie di massa di cozze. Queste sono condizioni insostenibili.

Sebbene tutti si stiano impegnando per arginare il cambiamento climatico, lo slancio è già in atto e rappresenterà una sfida importante sia per i produttori che per i trasformatori. Il settore dovrà adattarsi, modificando i programmi di coltivazione e sviluppando nuovi processi e prodotti, come cibi cotti o preparati. I prossimi anni porteranno trasformazioni molto rapide.

  • Quali strategie ritieni più efficaci perché il settore possa crescere in modo competitivo e sostenibile nei prossimi anni?

L’automazione è fondamentale. Lavoriamo per aiutare i nostri clienti a rendere i loro processi più efficienti e sostenibili. Nella nostra produzione, cerchiamo anche di ridurre l’impatto ambientale utilizzando energie rinnovabili e sviluppando soluzioni che generano meno inquinamento. È un percorso necessario, anche se non sempre facile.

  • Dall’esperienza di Cocci Luciano Srl, in che modo la tecnologia può contribuire a risolvere le attuali sfide della molluschicoltura e della sua lavorazione?

Stiamo sviluppando macchinari specifici per la mitilicoltura nel Mediterraneo che ci consentiranno di recuperare la plastica utilizzata nel processo. Attualmente, questa plastica viene trattata come rifiuto speciale e incenerita. Il che è uno spreco. Il nostro obiettivo è che, con le nostre macchine installate a bordo, il materiale possa essere pulito direttamente e raccolto per il riciclo, chiudendo così il ciclo produttivo dei materiali di consumo.

  • A Conxemar presentate le vostre soluzioni più innovative. Quali innovazioni tecnologiche mettereste in evidenza tra le attrezzature presentate quest’anno?

In Conxemar, ci concentriamo principalmente sulla lavorazione e il confezionamento dei molluschi. Offriamo attrezzature per la pulizia, la calibratura e il confezionamento del prodotto. La principale innovazione risiede nell’elettronica e nell’automazione: abbiamo sviluppato la nostra elettronica in Italia, con software progettato internamente. Questo ci consente di avere un maggiore controllo sull’affidabilità della tecnologia e di offrire un migliore supporto ai clienti.

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